Matteo 7
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1NON giudicate, acciocchè non siate giudicati. 2Perciocchè, di qual giudizio voi giudicherete, sarete giudicati; e della misura che voi misurerete, sarà altresì misurato a voi. 3E che guardi tu il fuscello ch’è nell’occhio del tuo fratello? e non iscorgi la trave ch’è nell’occhio tuo? 4Ovvero, come dici al tuo fratello: Lascia che io ti tragga dell’occhio il fuscello, ed ecco, la trave è nell’occhio tuo? 5Ipocrita, trai prima dell’occhio tuo la trave, e poi ci vedrai bene per trarre dell’occhio del tuo fratello il fuscello.

6Non date ciò che è santo a’ cani, e non gettate le vostre perle dinanzi a’ porci; che talora non le calpestino co’ piedi, e rivoltisi, non vi lacerino.

7Chiedete, e vi sarà dato; cercate, e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. 8Perciocchè, chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. 9Evvi egli alcun uomo fra voi, il quale, se il suo figliuolo gli chiede del pane, gli dia una pietra? 10Ovvero anche, se gli chiede un pesce, gli porga un serpente? 11Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dar buoni doni a’ vostri figliuoli, quanto maggiormente il Padre vostro, che è ne’ cieli, darà egli cose buone a coloro che lo richiederanno?

12Tutte le cose adunque, che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele altresì voi a loro; perciocchè questa è la legge ed i profeti.

13Entrate per la porta stretta, perciocchè larga è la porta, e spaziosa la via, che mena alla perdizione; e molti son coloro che entran per essa. 14Quanto è stretta la porta, ed angusta la via che mena alla vita! e pochi son coloro che la trovano.

15Ora, guardatevi da’ falsi profeti, i quali vengono a voi in abito di pecore; ma dentro son lupi rapaci. 16Voi li riconoscerete da’ frutti loro; colgonsi uve dalle spine, o fichi da’ triboli? 17Così, ogni buon albero fa buoni frutti; ma l’albero malvagio fa frutti cattivi. 18L’albero buono non può far frutti cattivi, nè l’albero malvagio far frutti buoni. 19Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. 20Voi adunque li riconoscerete da’ loro frutti.

21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio, che è ne’ cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni? 23Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.

24Perciò, io assomiglio chiunque ode queste mie parole, e le mette ad effetto, ad un uomo avveduto, il quale ha edificata la sua casa sopra la roccia. 25E quando è caduta la pioggia, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato, e si sono avventati a quella casa, ella non è però caduta; perciocchè era fondata sopra la roccia. 26Ma chiunque ode queste parole, e non le mette ad effetto, sarà assomigliato ad un uomo pazzo, il quale ha edificata la sua casa sopra la rena. 27E quando la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato, e si sono avventati a quella casa, ella è caduta, e la sua ruina è stata grande.

28Ora, quando Gesù ebbe finiti questi ragionamenti, le turbe stupivano della sua dottrina; 29perciocchè egli le ammaestrava, come avendo autorità, e non come gli Scribi.



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