Lamentazioni 3
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1IO son l’uomo che ha veduta afflizione, Per la verga dell’indegnazion del Signore.

2Egli mi ha condotto, e fatto camminar nelle tenebre, E non nella luce.

3Certo, egli mi ritorna addosso, E rivolge la sua mano contro a me tuttodì.

4Egli ha fatta invecchiar la mia carne, e la mia pelle; Egli mi ha fiaccate le ossa.

5Egli ha fatti degli edificii contro a me, E mi ha intorniato di tosco e di affanno.

6Egli mi ha fatto dimorare in luoghi tenebrosi, A guisa di quelli che son morti già da lungo tempo.

7Egli mi ha assiepato d’ogn’intorno, sì che non posso uscire; Egli ha aggravati i miei ceppi.

8Eziandio quando grido e sclamo, Egli chiude il passo alla mia orazione,

9Egli ha chiuse le mie vie di pietre conce a scarpello, Ha rinvolti i miei sentieri.

10Egli mi è stato un orso all’agguato, Un leone ne’ suoi nascondimenti.

11Egli ha traviate le mie vie, Mi ha tagliato a pezzi, mi ha renduto desolato.

12Egli ha teso l’arco suo, E mi ha posto come un bersaglio incontro alle saette.

13Egli mi ha fitti nelle reni Gli strali del suo turcasso.

14Io sono in derisione a tutti i popoli, E son la lor canzone tuttodì.

15Egli mi ha saziato di amaritudini, Mi ha inebbriato di assenzio.

16Egli mi ha stritolati i denti con della ghiaia, Mi ha voltolato nella cenere.

17E tu hai allontanata l’anima mia dalla pace, Ed io ho dimenticato il bene.

18E ho detto: Il Signore ha fatta perire la mia forza, E la mia speranza.

19Ricordati della mia afflizione, E del mio esilio; del tosco e dell’assenzio.

20L’anima mia se ne ricorda del continuo, E se ne abbatte in me.

21Questo mi torna alla mente, Perciò spererò ancora.

22Se non siamo stati del tutto consumati, È per le benignità del Signore; Perciocchè le sue misericordi non son venute meno;

23Si rinnovano ogni mattina; La tua lealtà è grande.

24Il Signore è la mia parte, ha detto l’anima mia; Perciò spererò in lui.

25Il Signore è buono a quelli che l’aspettano, All’anima che lo ricerca.

26Buona cosa è di aspettare in silenzio La salute del Signore.

27Buona cosa è all’uomo di portare il giogo Nella sua giovanezza.

28Sieda egli pur solitario, ed in silenzio, Se Dio gliel’ha imposto!

29Metta pur la sua bocca nella polvere! Forse, ci sarà ancora speranza;

30Porga pur la guancia a chi lo percuote; Si sazi pur di vituperio!

31Poichè il Signore non rigetta in perpetuo;

32Anzi, se affligge, ha altresì compassione, Secondo la moltitudine delle sue benignità.

33Perciocchè s’egli affligge, E addolora i figliuoli degli uomini, Non lo fa volentieri.

34Mentre altri trita sotto i suoi piedi Tutti i prigioni della terra;

35Mentre altri pervertisce la ragion dell’uomo, Nel cospetto dell’Altissimo;

36Mentre altri fa torto all’uomo nella sua lite; Il Signore nol vede egli?

37Chi è colui che abbia detta qualche cosa, e quella sia avvenuta, Che il Signore non l’abbia comandata?

38Non procedono i mali ed i beni Dalla bocca dell’Altissimo?

39Perchè si rammarica l’uomo vivente? Perchè si rammarica l’uomo della pena del suo peccato?

40Esaminiamo le nostre vie, E ricerchiamole e convertiamoci al Signore.

41Alziamo i nostri cuori, e le palme delle mani, A Dio ne’ cieli, dicendo:

42Noi abbiam misfatto, e siamo stati ribelli; E tu non hai perdonato.

43Tu ci hai coperti d’ira, e ci hai perseguitati; Tu hai ucciso e non hai risparmiato.

44Tu hai distesa una nuvola intorno a te, Acciocchè l’orazione non passasse.

45Tu ci hai fatti essere spazzature, Ed abbominio, per mezzo i popoli.

46Tutti i nostri nemici hanno aperta la bocca contro a noi.

47Noi siamo incorsi in ispavento, ed in fossa; In desolazione, ed in fiaccamento.

48L’occhio mio cola in rivi d’acque, Per lo fiaccamento della figliuola del mio popolo.

49L’occhio mio stilla, senza posa, E non ha alcuna requie;

50Finchè il Signore non riguarda, E non vede dal cielo.

51L’occhio mio affanna l’anima mia, Per tutte le figliuole della mia città.

52Quelli che senza cagione, mi son nemici, Mi han cacciato del continuo, come un uccelletto;

53Hanno troncata la vita mia, e l’hanno messa nella fossa; Ed hanno gettate delle pietre sopra me.

54Le acque mi hanno inondato fin sopra il capo; Io ho detto: Io son riciso.

55Io ho invocato il tuo Nome, o Signore, Dalla fossa de’ luoghi bassissimi.

56Tu hai udita la mia voce; Non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, ed al mio grido.

57Tu ti sei accostato al giorno che io ti ho invocato; Tu hai detto: Non temere.

58O Signore, tu hai dibattute le querele dell’anima mia; Tu hai riscossa la vita mia.

59O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto; Giudica la mia causa.

60Tu vedi tutte le lor vendette, Tutti i lor pensieri contro a me.

61Tu odi, Signore, i loro obbrobri, Tutte le lor macchinazioni contro a me;

62Le parole di quelli che mi si levano incontro, Ed i ragionamenti che tengono contro a me tuttodì.

63Riguarda, quando si seggono, e quando si levano; Io sono la lor canzone.

64O Signore, rendi loro la retribuzione, Secondo le opere delle lor mani.

65Da’ loro ingombramento di cuore, La tua maledizione.

66Perseguili in ira, E disperdili di sotto al cielo del Signore.



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Lamentations 2
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