Ezechiele 42
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1POI quell’uomo mi menò fuori al cortile di fuori, per la via che traeva verso il Settentrione; e mi condusse nelle camere, ch’erano dirimpetto al corpo del Tempio, e dell’edificio, verso il Settentrione; 2in fronte alla lunghezza di cento cubiti della porta settentrionale, ed alla larghezza di cinquanta cubiti; 3dirimpetto a’ venti cubiti del cortile di dentro, ed al lastrico, ch’era nel cortile di fuori; un portico riscontrandosi con l’altro da tre parti. 4E davanti alle camere vi era un corridoio, largo dieci cubiti, ritratto in dentro d’un cubito; e gli usci delle camere erano verso il Settentrione. 5Or le camere del solaio più alto erano raccorciate; perciocchè i pilastri di quello erano più piccoli che que’ degli altri, cioè, che que’ del solaio basso, e del mezzano dell’edificio. 6Perciocchè quelle camere erano a tre solai, e quelle non aveano colonne, come quelle de’ cortili; e perciò, quell’alto solaio era raccorciato più che il basso, e il mezzano da terra. 7E la chiusura, ch’era in fuori, davanti alle camere, traendo verso il cortile di fuori, dirincontro alle camere, era di cinquanta cubiti di lunghezza. 8Perciocchè la lunghezza delle camere, ch’erano nel cortile di fuori, era di cinquanta cubiti. Ed ecco, davanti al Tempio vi era uno spazio di cento cubiti. 9E disotto a quelle camere vi era una entrata dal lato d’Oriente, entrando in esse dal cortile di fuori.

10Nella larghezza del procinto del cortile, traendo verso l’Oriente, dirimpetto al corpo del Tempio, ed all’edificio, vi erano delle camere. 11E vi era un corridoio davanti a quelle, di simil forma come quello delle camere ch’erano verso il Settentrione; esse erano d’una medesima lunghezza, e d’una medesima larghezza; ed aveano tutte le medesime uscite, ed i medesimi ordini, e le medesime porte. 12E quali erano le porte delle camere ch’erano verso il Mezzodì, tale era altresì la porta ch’era in fondo al corridoio, che faceva capo alla chiusura del parapetto, ch’era dall’Oriente, quando si entrava in esse.

13E quell’uomo mi disse: Le camere settentrionali, e le camere meridionali, che sono dirimpetto al corpo del Tempio, son le camere sante, dove i sacerdoti che si accostano al Signore devono mangiar le cose santissime; quivi eziandio devono riporre le cose santissime, e le offerte di panatica, e i sacrificii per lo peccato, e per la colpa; perciocchè quel luogo è santo. 14Quando i sacerdoti saranno entrati nel Luogo santo, non usciranno di quello nel cortile di fuori; anzi poseranno quivi i lor vestimenti, co’ quali fanno il servigio, e vestiranno altri vestimenti; ed allora potranno venire nel cortile del popolo.

15Poi quell’uomo, avendo finito di misurar la casa di dentro, mi menò fuori per la via della porta che guardava verso Oriente; e misurò il ricinto d’ogn’intorno. 16Egli misurò il lato orientale con la canna da misurare; e vi erano cinquecento canne, alla canna da misurare, d’ogn’intorno. 17Poi misurò il lato settentrionale e vi erano cinquecento canne, alla canna da misurare, d’ogn’intorno. 18Poi misurò il lato meridionale; e vi erano cinquecento canne, alla canna da misurare, d’ogn’intorno. 19Poi egli si rivolse verso il lato occidentale, e lo misurò; ed era di cinquecento canne, alla canna da misurare. 20Egli misurò la casa da’ quattro venti; ed ella avea un muro d’ogn’intorno, di lunghezza di cinquecento cubiti, e di larghezza di cinquecento cubiti: per separare il luogo santo dal profano.



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